La cassoeula.

Del maiale non si butta via nulla.
Lo sanno bene i Lombardi che, tra i piatti tipici della tradizione, annoverano una specialità della cultura contadina nata appositamente per recuperare gli scarti della lavorazione di questo animale.

Nasce così la cassoeula, uno stufato caldo a base di verze e carne e che un tempo era legato al momento della macellazione del maiale durante i periodi più freddi dell’anno. La ricetta cambia di provincia in provincia e non mancano diverse rivisitazioni, ma ovunque è chiara espressione di una cucina povera e contadina.

L’origine del piatto è antichissima e legata alla volontà di non sprecare nessuna parte del maiale: costine, piedi, coda e cotenne. Il termine secondo alcuni deriverebbe dal gergo dialettale cassoeu, ovvero mestolo, ma non mancano teorie che vedono questa pietanza essere legata al nome della casseruola dove essa viene cucinata.

L’ipotesi più plausibile rimane ancora quella della “cazzuola”, ovvero l’attrezzo utilizzato per spalmare la malta sui mattoni e che si riferirebbe in questo caso a ciò che viene utilizzato per amalgamare tutti gli ingredienti.

Da oltre cento anni la cassoeula delizia i palati milanesi e, più in generale, lombardi, riscaldando gli animi e soddisfacendo i gusti di tutti.

Se sei curioso di assaggiarla, vieni a trovarci: ti aspettiamo per provare la nostra!

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